“L’apprendimento senza aula”: multimedialità e potenzialità didattica on-line

di Carmela Palmieri

Nelle teorizzazioni elaborate sulla multimedialità, ipermedialità, telematica e realtà virtuale, l’approccio socio-tecnologico, senza dubbio, è quello più conosciuto per lo studio delle tecnologie e delle trasformazioni da esse apportate alla civiltà nel corso dell’evoluzione storica. Pertanto non ci si può non soffermare sul pensiero espresso da McLuhan, che, per molti aspetti, è risultato lungimirante. McLuhan, famoso ricercatore canadese, riconoscendo nei cambiamenti dei sistemi di comunicazione la condizione primaria e determinante dei mutamenti socio-culturali, giunse ad affermare che i modi di trasmettere cultura influiscono su di essa sino al punto di plasmarla: i suoi effetti psicologici, sociali, culturali rappresenterebbero il messaggio del mezzo: “il mezzo è il messaggio”. In quest’ottica i media vengono considerati estensioni di una qualche facoltà fisica o psichica: come la ruota può essere considerata estensione del piede e gli abiti estensione della pelle, il libro è considerato per l’autore estensione dell’occhio; l’estensione di un senso, modificherebbe il modo di agire e di pensare. I media elettronici, in particolare, concorrerebbero per McLuhan a sviluppare un’espansione totale dei sensi, agendo sul sistema nervoso centrale. Il ricercatore canadese giunse a spiegare le forme della vita sociale storicamente determinate e la loro successione attraverso l’analisi dei cambiamenti subiti dai sistemi di trasmissione e diffusione della cultura e dei messaggi. In campo educativo McLuhan contrappone ai metodi della civiltà libresca e visiva, da lui fondati sulla meccanizzazione, frammentazione, specializzazione, quelli della nuova civiltà tecnologica nella quale l’impegno integrale degli individui nel riconoscimento delle proprie diversità si sostituirebbe al conformismo competitivo della precedente. Ritengo, secondo la mia esperienza di insegnante, che attraverso un uso “aperto” delle nuove tecnologie, si può realmente offrire agli studenti la possibilità di immergersi in ambienti di apprendimento in cui vivere i processi di costruzione della conoscenza ricercando, esplorando e producendo attivamente e cooperativamente artefatti materiali e cognitivi, e in cui comunicare attraverso lo spazio il tempo e le culture.

McLuhan identificò la “crisi culturale” nel dislivello temporale tra cultura e media, dislivello che viene a crearsi quando la cultura precedente persiste nell’epoca di sviluppo di nuove tecnologie. Essa viene superata solo quando i vecchi contenuti, modi di vedere e di “agire” (comprese le metodologie didattiche) riescono a adeguarsi alle nuove tecnologie e ai mutamenti sensoriali, cognitivi e sociali da esse via via generate. Il sociologo canadese distinse tra gli effetti dei media due fenomeni: quello di “esplosione”, coincidente con lo sviluppo culturale, scientifico e tecnologico basato sull’utilizzazione dei mezzi meccanici, che ha dato luogo ad un’estensione spaziale del corpo umano, ed un fenomeno di “implosione”, identificato nella abolizione del tempo e dello spazio, causato dall’impiego della tecnologia applicata alle comunicazioni. Nel corso della storia si sarebbe passati dalla civiltà “esplosiva” alfabetica ad una “implosiva” della comunicazione elettronica. Un’ultima distinzione venne da lui introdotta rispetto ai media : quella tra media hot (caldi) e cool (freddi). I primi fornirebbero una comunicazione ad “alta definizione” (ricca di informazioni), i secondi, offrendo messaggi a “bassa definizione” (poveri di informazioni), lascerebbero ampio spazio alla partecipazione dell’utente. Mentre i primi “escluderebbero”, i secondi “includerebbero” la partecipazione del fruitore. È attualmente più problematico effettuare una netta ripartizione dei media in caldi e freddi. Al di là delle classificazioni operate negli anni Sessanta, oggi, la definizione dell’immagine digitale, ottenuta attraverso schermi SVGA e schede grafiche a 16 milioni di colori supera indubbiamente quella dell’attuale televisione (basta constatarne gli ingrandimenti attraverso LIM, monitor touch), o che la comunicazione multimediale (televisiva o informatica), servendosi di più sistemi simbolici, offre maggiori informazioni di quella monomediale (testuale, telefonica ecc.), permettendo di adattare il messaggio allo stile cognitivo dell’utente.

La comunicazione multimediale, quindi, potenzialmente più ricca di informazioni di qualsiasi altra, nascondendole nella rete dà paradossalmente al suo fruitore “navigatore” il massimo “carico cognitivo” e partecipativo, dovendo egli costruirsi, a ogni passo, il proprio percorso, dettato da precisi obiettivi o dalla mera curiosità esplorativa che spesso provoca “disorientamento” nella vasta rete informativa. La comunicazione mediata dal computer, quindi, ha consentito di superare alcuni vincoli di tipo logistico e temporale, ampliando le possibilità di interazione, di apprendimento e di lavoro collaborativi, determinando cambiamenti sia nel campo lavorativo che della formazione.

Nel primo caso tali cambiamenti si sono determinati principalmente attraverso l’introduzione di nuove forme di lavoro a distanza, da un lato e di qualificazione o riqualificazione professionale on-line, dall’altro.

Nel caso dei processi formativi, al contrario, l’introduzione di sempre nuove modalità di “formazione a distanza” attraverso l’erogazione di corso on-line ha determinato l’instaurarsi di un rapporto nuovo con gli altri soggetti del processo formativo, e la propria riorganizzazione sensoriale e cognitiva con conseguente diverso approccio ai saper della conoscenza. La partecipazione attiva all’apprendimento è legata alla possibilità di rielaborare le conoscenze in un rapporto orizzontale con gli altri interlocutori siano essi studenti, colleghi del corso o docenti; interagire e collaborare significa pensare all’apprendimento come un fenomeno sociale: si apprende solo se si ha l’opportunità di comunicare e, in questo senso, la rete telematica diviene il luogo stesso della comunicazione interattiva.

Bibliografia

  • Come il computer cambierà il modo di studiare dei nostri figli - D. Parisi, Scuol@.it., Mondadori, Milano, 2000
  • I nuovi media nella scuola- A. Calvani, Carocci editore,Roma, 1999
  • I Nuovi strumenti del comunicare -G. Bettetini, S. Garassini, B. Gasparini, N. Vittadini, Strumenti Bompiani, Milano, 2001
  • La Galassia Gutenberg- M. McLuhan- Armando, Roma,1976
  • Apprendimento senza aula - M. McLuhan- Armando, Roma, , 1990
  • L’insegnamento: progettazione e comunicazione efficace M.L.Iavarone, F. Sarracino e V. Sarracino –Pensa multimedia,Lecce,2005