PNSD e Scuola Digitale

di Carmela Palmieri

L’utilizzo sempre più diffuso di documenti informatici costituisce una forte spinta alla digitalizzazione della gestione dei flussi documentali ricevuti e prodotti dalle PA/Scuole. Il D.P.C.M. 3 dicembre 2013 stabilisce le regole tecniche in materia di sistema di conservazione e la legge n. 124/2015 (Riforma Madia) prevede che il Governo modifichi/integri il CAD nel rispetto di principi e criteri direttivi che rafforzano i diritti di cittadini e imprese a relazionarsi solo digitalmente con la PA e a fruire dei servizi in modalità telematica.

Il Miur ha presentato lo scorso 27 ottobre il Piano Nazionale Scuola Digitale, previsto dalla Legge n. 107/2015 (c.d. Buona Scuola), che si inserisce nell'ambito di un percorso in parte già avviato e diretto al potenziamento delle competenze e degli strumenti in materia di innovazione. Le scuole sono mediamente dotate di infrastrutture digitali (hardware e reti di connessione), ma la loro utilità è collegata all’uso che se ne fa: è pertanto necessaria una formazione del personale docente finalizzata all’abbattimento del tasso di “digital divide”, con riferimento ai processi didattico-educativi, ma anche a competenze tecniche per la conoscenza e l’uso del registro elettronico, dello scrutinio elettronico e così via.

Lo stesso vale per i direttori dei servizi generali e amministrativi e gli assistenti amministrativi e tecnici, per l’aspetto prettamente amministrativo curato dagli Uffici: la necessità di trasparenza e di condivisione di dati, nonché l'opportunità di scambio di informazioni tra dirigenti, docenti e studenti, e tra scuole e USR/Miur richiedono la conoscenza e l'adozione di nuovi strumenti organizzativi e tecnologici per favorire la governance e non solo. Anche per i dirigenti scolastici, sempre di più motore del cambiamento in atto nell'agire della scuola, si rende opportuna una formazione tecnica, giuridica ed amministrativa sulle innovazioni appena intervenute.