COSTRUIRE INSIEME L’ALTERNANZA SCUOLA-LAVORO

L’Unione europea ha invitato i Paesi membri ad impegnarsi per offrire agli studenti, le opportunità e gli strumenti per costruirsi un progetto di studio e di lavoro per il futuro. L’obiettivo è far crescere cittadini responsabili e contrastare la dispersione scolastica e la disoccupazione giovanile. L’alternanza costituisce un’importante “leva” per valorizzare il ruolo sociale delle scuole secondarie superiori sul territorio, quale risultato dell’innovazione del rapporto insegnamento/apprendimento, in cui l’attività didattica realizzata in aula interagisce con le esperienze vissute in contesti di lavoro, ove studenti e docenti consolidano le loro conoscenze, abilità e competenze e ne acquisiscono nuove. L’alternanza scuola‐lavoro prevede nove aspetti fondamentali:

  1. ambiti di riferimento;
  2. alleanze territoriali;
  3. progettazione condivisa;
  4. struttura organizzativa;
  5. realizzazione;
  6. valutazione degli apprendimenti;
  7. certificazione;
  8. valutazione del progetto;
  9. risorse finanziarie.

  1. Ambiti di riferimento

    L’alternanza scuola‐lavoro si configura quale metodologia didattica innovativa dei percorsi di istruzione e formazione destinati agli studenti che hanno compiuto il quindicesimo anno di età. Nell’alternanza si intrecciano e interagiscono tra loro innovazioni metodologiche, organizzative e didattiche. Nello specifico:
    1. la metodologia centrata sull’esperienza di laboratorio e in contesti reali;
    2. la conoscenza del contesto lavorativo, delle sue dinamiche, dei ruoli;
    3. lo sviluppo della capacità di orientarsi e di sostenere scelte motivate degli studenti;
    4. l’integrazione dei saperi e l’acquisizione di metodi attivi, quali il problem solving;
    5. il Comitato Tecnico Scientifico (Comitato Scientifico nei licei) e i Dipartimenti.
    L’autonomia delle istituzioni scolastiche e formative può trovare nei percorsi in alternanza una delle sue espressioni più concrete. Fondamentali risultano essere le seguenti azioni organizzative:
    • Stabilire reti con le imprese, con le associazioni di rappresentanza, con le camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura, con gli enti pubblici e privati, inclusi quelli del terzo settore.
    • Reperire fondi, infatti i percorsi in alternanza vengono generalmente finanziati con fondi erogati dal MIUR e da altri soggetti (Regioni ed Enti locali, soprattutto a valere sui fondi strutturali dell’UE; Unioncamere, singole aziende, ordini e collegi professionali, associazioni di categoria, ...).
    • Costituire un gruppo di lavoro, permanente e flessibile, che consente il presidio dei percorsi.
    • Organizzare un sistema di monitoraggio. I percorsi in alternanza vengono accompagnati da una costante osservazione dei processi in atto, al fine di valutarne l’efficacia sugli studenti.
    • Diffondere i risultati per capitalizzarli.
    • Promuovere l’informazione rivolta agli studenti, alle famiglie sulle opportunità offerte dall’ alternanza e promuovere la formazione degli operatori coinvolti.
    Inoltre c’è bisogno delle seguenti azioni di ricerca:
    • Analizzare e ridefinire l’impianto curricolare attraverso la collaborazione tra i docenti e i referenti del mondo del lavoro.
    • Promuovere la riflessione su nuovi metodi e strumenti di valutazione.
  2. ALLEANZE TERRITORIALI